Fondatrici

Maria e Giustina Schiapparoli

L’Istituto delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza ebbe origine a Voghera, provincia di Pavia, Italia, diocesi di Tortona, nell’anno 1849, dalle sorelle Maria e Giustina Schiapparoli, riconosciute oggi dalla chiesa Venerabili Serve di Dio.

Figlie di Clemente Schiapparoli e Marianna Passera, Maria e Giustina nacquero a Castel San Giovanni (Piacenza – Italia), rispettivamente il 19 aprile 1815 e il 19 luglio 1819. In questa stessa città ricevettero il battesimo e la cresima. Ancora giovani, a causa delle condizioni familiari, furono accolte nello Stabilimento delle Benedette, gestito da Madre Benedetta Cambiagio Frassinello. Entrambe diventarono maestre.

Ritornando a Voghera per assistere il padre rimasto vedovo e ammalato e la sorella Luigia diventata cieca, Maria e Giustina, nella stessa casa del padre, poche e modeste stanze, aprirono una piccola scuola di lavoro per le bambine, insegnando loro non solo a cucire e a ricamare, ma anche le principali nozioni per “leggere, scrivere e far di conto” e soprattutto il Catechismo. In seguito cominciarono ad accogliere anche le bambine abbandonate e povere, salvandole dall’emarginazione e dalla prostituzione infantile.

L’opera delle Sorelle Schiapparoli si sviluppò rapidamente a Voghera. E così, abbandonate totalmente nelle mani della Provvidenza Divina, fondarono la Congregazione delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza.

Durante la loro vita, le Venerabili Serve di Dio hanno dimostrato di possedere un profondo senso dell’unione intima e personale con Dio, mediato dalla preghiera e dall’ascesi, nella ricerca della divina volontà, nel pieno distacco dai beni terreni, nell’umiltà e nel silenzio, ad immagine di Gesù Cristo.

Le Serve di Dio hanno vissuto la virtù della fede con molta semplicità: la Santa Messa e la Comunione quotidiane, le preghiere tradizionali, la recita del Santo Rosario, l’Adorazione Eucaristica. Non erano esperte di dottrina spirituale e nemmeno ricorsero a letture e meditazioni troppo elevate. La loro era una pietà quotidiana intessuta di fervore e di fedeltà.

L’amore per Dio delle Serve di Dio fu veramente esclusivo ed ardente, profondamente unito alla carità che motivò la loro scelta di vita. Unanime fu la loro volontà di consacrarsi a Dio e alle bambine povere e sole e insieme camminarono su questa strada di carità vivificate dall’amore verso Dio.

Loro principale preoccupazione fu quella di accudire le piccole non solo nelle necessità del corpo e dell’affetto, che prodigarono loro come vere madri, ma di farle crescere nella virtù, di educarle alla vita cristiana.

Fu l’esempio delle virtù di Maria e Giustina che attirò numerose vocazioni, alcune provenienti anche da famiglie benestanti, nonostante il clima di autentica povertà e sacrificio che si respirava in quegli anni nel nascente Istituto.

La Serva di Dio, Giustina Schiapparoli, in particolare, si dimostrava sempre molto fiduciosa nell’intervento della Divina Provvidenza a favore delle Suore e delle bambine, per questo l’invocava con grande affidamento.

Tale fiducia rimase una caratteristica della Congregazione da loro fondata, per questo ancora oggi porta il titolo “della Divina Provvidenza”. Maria e Giustina vissero sempre questa dimensione del totale abbandono alla bontà provvida di Dio: non ebbero mai una casa di proprietà, vissero aiutate dai sussidi delle autorità religiose e civili del tempo e facendo appello alla generosità di persone buone, e, nonostante le privazioni fossero molte, non rifiutarono mai nessuna bambina che si presentasse alla loro porta, o che venisse loro affidata dagli enti di beneficenza pubblica.

Sono loro, dunque, Maria e Giustina Schiapparoli, le Fondatrici delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza, perché grazie a loro, alla loro carità, all’amore alla povertà e al loro sacrificio, l’Istituto ha potuto nascere e svilupparsi e ancora oggi il loro Carisma è quanto mai attuale nella Chiesa e nella Società.

Povertà, umiltà, servizio, silenzio, preghiera e fiducia nella Divina Provvidenza sono l’eredità spirituale che le Fondatrici hanno lasciato alle loro figlie; quella eredità, quel carisma che esse devono vivere nel mondo di oggi, nel servizio richiesto oggi, tenendo presente che, come Giustina e Maria Schiapparoli la gioventù povera, sola, emarginata, in difficoltà deve essere la prediletta delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza.

Testimonianze

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